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ETF: le domande che ti devi porre prima di iniziare a investire

di Matteo Cadei

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Bisogna fare tantissime considerazioni prima di iniziare a investire; considerazioni che non riguardano solamente la tua tolleranza al rischio, ma anche i tuoi obiettivi personali, l’orizzonte temporale di riferimento, il patrimonio che hai a disposizione. Tuttavia, se sei atterrato su questo articolo, forse un po’ di consapevolezza finanziaria ce l’hai già. Per lo meno sai che esistono degli strumenti finanziari che si chiamano ETF (e non è scontato); e forse stavi proprio cercando qualche informazione in più riguardo a questa tipologia di investimenti. Con questo articolo ti voglio accontentare: ho infatti deciso di condividere con te le domande fondamentali che ti devi porre PRIMA di iniziare a investire in ETF.

Che investitore sei?

Prima di parlare di strumenti finanziari, è necessario che tu capisca che tipo di investitore sei, in base al tuo grado di consapevolezza finanziaria.

In generale, è infatti possibile identificare tre tipologie di investitori:

  • gli ANALFABETI;
  • i MEDI;
  • gli ALFABETIZZATI.

Gli analfabeti finanziari, sono la tipologia maggioritaria in Italia.

Sono coloro che decidono di non investire, lasciando il loro patrimonio fermo sul conto corrente, totalmente ignari del fatto che stanno commettendo la peggior scelta di investimento che possano fare.

Sono coloro che delegano ciecamente le proprio scelte di investimento al consulente della banca, non sapendo né da che cosa sono effettivamente composti questi investimenti, né l’enorme impatto che i costi dei fondi a gestione attiva possono avere sul rendimento.

Sono coloro che pensano di investire, ma in realtà stanno solo giocando d’azzardo.

Coloro che invece decidono di continuare la loro ricerca, possono andare incontro a due destini differenti:

  • nel primo caso possono trovare delle fonti e dei gruppi poco attendibili e truffaldini, dove vengono venduti presunti investimenti sicuri e redditizi, che non potranno che portare all’impietosa e crudele perdita di molti soldi;

  • nel secondo caso possono invece trovare una via maestra che li porterà a capire e a comprendere cosa fare, ma soprattutto NON fare, in questo mondo pieno di truffatori e gente disonesta; la via maestra potrebbe essere proprio il nostro gruppo Facebook Wikilix, il punto di riferimento in Italia per quello che riguarda gli investimenti e la finanza personale.

A differenza degli analfabeti finanziari, gli investitori alfabetizzati sono una percentuale molto bassa della popolazione.

Tra questi vi sono anche i migliaia di investitori che hanno acquistato Lixi Plannix e messo in pratico il processo di pianificazione finanziaria dedicato agli investitori privati come te.

Gli investitori medi sono invece coloro che hanno già una conoscenza base del mondo degli investimenti.

Io, ad esempio, quando avevo 16 anni, rientravo in questa categoria. Non ero ancora un esperto di temi finanziari ed economici, ma continuavo (e continuo tutt’ora) a studiare e ad approfondire.

Diciamo che in generale, questa categoria, presenta un maggiore grado di consapevolezza rispetto a quella degli analfabeti finanziari.

Gli investitori medi molto probabilmente sanno già che cosa sono gli ETF.

Tuttavia, questo non basta per essere degli investitori più consapevoli della media.

Perché, prima di tutto, bisogna iniziare a porsi le giuste domande, anche quando si tratta di ETF.

Vediamo alcune di queste domande.

Meglio attivo o passivo?

Non è una domanda subdola sul porno. 

Ti garantisco che questa domanda vale miliardi, anzi trilioni.

La domanda completa, in realtà, sarebbe “meglio la gestione attiva o la gestione passiva?”

Se sei ancora nella fase iniziale della tua alfabetizzazione finanziaria, ti basta sapere, per il momento, due semplici cose:

  • la gestione ATTIVA è fatta da un gestore e il suo staff, che cercano di battere il mercato in termini di performance;

  • la gestione PASSIVA, tende invece a replicare l’intero mercato (indice) di riferimento.

Prendiamo ad esempio due società: la prima opera negli USA e vuole battere il mercato, per esempio l’S&P 500, comprando singole azioni di alcune specifiche aziende.

La seconda azienda emette invece un ETF che compra il 99% delle aziende che compongono l’indice americano S&P 500.

È evidente che le due società hanno lo stesso indice, l’S&P 500, come mercato di riferimento; in gergo tecnico si dice che hanno lo stesso benchmark, il quale non è altro che un parametro di riferimento.

Ma mentre gli strumenti passivi come gli ETF tentano semplicemente di replicare l’indice, i fondi comuni a gestione attiva cercano di batterlo in termini di performance, attraverso l’acquisto di singoli titoli.

Torniamo ora alla domanda iniziale.

Meglio la gestione attiva o la gestione passiva?

In Europa gli ETF costano, in media, poco più dello 0,3% (in USA tendono a 0); mentre i costi dei fondi a gestione attiva (fondi azionari) arrivano, in media, ad un ammontare pari a quasi il 3%.

Una differenza veramente enorme.

Inizialmente si può pensare “vabbè è giusto un costo del 3%, alla fine sono pagati per cercare di battere la performance di mercato!”

Questa è uno dei peggiori preconcetti, purtroppo.

L’industria del risparmio gestito è forse l’unica in cui il costo (cioè le commissioni) è inversamente correlato alla qualità.

Significa, in parole povere, che in finanza l’equazione “più costa = meglio è” NON vale.

Meglio un ETF ad accumulazione o a distribuzione?

Ora che abbiamo capito che gli ETF a gestione passiva sono più efficienti per un investitore privato, c’è un ulteriore domanda che potrebbe sorgerti: 

“Meglio un ETF ad accumulazione o a distribuzione?”

La risposta è: dipende dal tuo obiettivo finanziario.

Se sei in una fase di accumulo/crescita del capitale, è meglio utilizzare degli ETF ad accumulazione che reinvestono automaticamente il capitale senza darti un dividendo (evitando quindi di pagare le tasse prima di reinvestire).

Degli ETF ad accumulazione ne abbiamo parlato tanto sul gruppo Wikilix.

Se invece il tuo obiettivo è quello di creare una RENDITA, gli ETF a distribuzione sono il prodotto giusto.

Questo tipo di strumento finanziario risulta essere il migliore per creare un flusso di capitale da investimenti finanziari, in quanto ben diversificato e con costi di gestione molto limitati.

La RENDITA si può ottenere a qualunque età. 

Ma bisogna avere un requisito FONDAMENTALE: avere un capitale adeguato.

Ti faccio qualche esempio per capire quando ha senso utilizzare gli ETF a distribuzione:

  • poco prima o durante la pensione: in questo caso, se hai un adeguato capitale e lo investi nei giusti ETF, puoi ottenere una RENDITA per integrare la tua pensione;

  • quando hai ottenuto un cospicuo capitale da un’eredità, oppure da una vendita di un’azienda o da un brevetto, oppure sei semplicemente ricco di famiglia.

Nel nostro corso Rendix abbiamo costruito un sistema serio e solido per ottenere una rendita da capitale.

Tuttavia, se non hai ancora un adeguato capitale (almeno 300.000 euro), questo corso, e in generale l’investimento in ETF a distribuzione, non sono la soluzione giusto per te.

Perché significa che sei ancora in una fase di accumulo e crescita del capitale.

In questo caso, il prodotto giusto per te è Lixi Plannix, grazie al quale potrai apprendere un metodo e applicare un processo che ti renderà totalmente autonomo nella gestione delle tue finanze e dove ti proporremo dei veri e propri portafogli modello, che hanno l’obiettivo di accrescere il tuo capitale a seconda dell’orizzonte temporale di riferimento.

di Matteo Cadei

Financial Analyst di Lixi Invest

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