Come umani siamo affetti da varie “problematiche” cognitive che hanno radici biologiche profonde, che tendono ad ingannarci quando prendiamo decisioni economiche con risultati futuri incerti.
Quando si pensa alla pensione, e al fatto che prima o poi sarà veramente una bomba sociale, non si riesce a capire bene l’entità del problema. Si tende a sottostimarlo, a pensarci domani, a pensare che qualcuno o qualcosa ci salverà.
Esiste un motivo storico e culturale per cui ciò accade che tendiamo a dimenticarci. L’essere umano non è mai andato in “pensione”, per millenni. Ha sempre lavorato ed è sempre stato produttivo sino alla fine dei suoi giorni.
II punto è che la fine dei loro giorni, per i nostri antenati ma anche solo per i nostri nonni o bisnonni, non era certo prevista attorno agli 80 o 90 anni come oggi.
L’aspettativa di vita alla nascita, in Italia, nel 1870, era di 30 anni.
Nel 1900, di 40 anni.
Nel 1950, di 65 anni.
Oggi, ampiamente sopra gli 80 anni.
Si moriva molto prima, e non c’era quindi alcuna necessità dell’accumulo di risorse per finanziare il ritiro dal lavoro, e quindi la fine del reddito. Ora qualcosa è cambiato.
Come se non bastasse, è finita l’ubriacatura da benessere a debito e miracolo economico degli anni ’60-’70-’80, lo Stato sociale e l’INPS.
Si nasce meno, si vive più a lungo, gli stipendi sono sempre più bassi e di conseguenza lo sono i contribuiti.
L’Italia è l’unico paese europeo in cui i salari sono diminuiti rispetto al 1990.
Alla luce di questi dati, oggi è un fatto che che la sostenibilità del sistema previdenziale italiano sia a repentaglio, con un’età pensionabile ormai verso i 70 e tasso di sostituzione rispetto all’ultimo reddito sempre più basso.
Il problema è enorme, è urgente, ed è di tutti.
E come esseri umani non siamo attrezzati a gestirlo, sia perché il nostro cervello non è strutturato per farlo, sia perché neppure l’esperienza recente dei nostri simili può aiutarci a farlo.
E va risolto individualmente.
Contare solo sulla pensione pubblica è un errore. Sia per chi la sta costruendo, sia per chi ci è già.
Andare in pensione non è necessariamente legato alla fine della fase lavorativa e alla vecchiaia.
La rendita da capitale è una cosa che si può ottenere a qualunque età, quando si è in salute e la si può godere con la propria famiglia.
Allo stesso tempo, vivere di rendita non è necessariamente legato ad una vita da nababbo miliardario, tra yacht e champagne.
L’idea stessa di dover aspettare un’eta arbitraria per andare in pensione, godersi la vita e smettere di fare un lavoro che magari ci piace e ci tiene occupati è un po’ stupida.
Il concetto non è quello di “andare in pensione” ma di poter dedicare una quantità di tempo sempre maggiore alle cose più importanti per te.
Poiché il flusso di denaro è scollegato dal proprio tempo e lavoro, la rendita significa:
Ovviamente per ottenere una rendita da capitale è necessario avere un capitale.
Ma, per chi è in possesso di questo unico, democratico e trasversale requisito (avere il denaro sufficiente), è assolutamente possibile, nonché intelligente, pensare di incassare una giusta rendita mettendo al lavoro il proprio capitale.
Che infatti, come qualsiasi altra entrata, non è altro che una forma di remunerazione. Non del proprio tempo. Non del proprio lavoro. Non delle proprie conoscenze e competenze.
Ma in questo caso del proprio capitale, investito in attività produttive oppure dato in prestito dietro interesse.
In Italia c’è tanta ricchezza, eppure i redditi sono ancora molto bassi.
La ricchezza c’è, ma è poco produttiva perché:
Questo causa la “patologia finanziaria” che abbiamo ribattezzato la disproporzione entrate-patrimonio.
Per fartela breve, è quando una persona ha – tra soldi cash, immobili e investimenti – 300.000€ – 500.000€ – 1.000.000€ o più ma lavora 8 ore al giorno per 1.500€ al mese. O 500.000€ e 2.000€ al mese.
Forse non lo sai, ma potresti avere una rendita potenziale molto interessante. E non mettere a rendita un patrimonio oggi è un grave errore.
Mettere a rendita un capitale ti permette di non consumarlo, ma allo stesso tempo di generare un flusso di denaro tale da poter pagare il tuo tenore di vita, in base allo stile di vita personale e alle spese che devi sostenere.
Il metodo Rendix si basa su 5 fasi: Raccogli, Analizza, Pianifica, Costruisci ed Esegui.
Per prima cosa è necessario individuare, analizzare e conoscere lo stile di vita necessario e desiderato. Senza di questo, è impossibile costruire un vero piano di investimento a rendita.
Non a caso, Rendix si basa sul concetto che vivere di rendita significa farsi pagare il proprio stile di vita dal flusso dei propri capitali a rendita.
Pianificare lo stile di vita e non subirlo è indispensabile.
L’esigenza di capitale cambia radicalmente in base al proprio fabbisogno finanziario.
Il secondo step è quello di pianificare la fase di rendita. Il terzo, invece, consiste nell’avere la capacità di costruire e tenere aggiornati dei portafogli di investimento con finalità di rendita.
All’interno di Rendix troverai una prima parte in cui imparerai i concetti necessari riguardo all’argomento rendita. Esistono alcuni aspetti che devi assolutamente comprendere per poter sviluppare correttamente ed efficacemente il tuo piano di rendita in cui ti guideremo dall’A alla Z.
Ci saranno ETF azionari o obbligazionari da comprare e vendere durante l’anno per ottenere il rendimento desiderato.
Indicativamente prevediamo di movimentare i nostri portafogli modello circa 2-4 volte all’anno.
Riceverai gli alert di acquisto e di vendita dei prodotti finanziari per e-mail e sul gruppo facebook riservato.
L’obiettivo di questo mensile è trovare, in un unico luogo, approfondimenti tematici dedicati a tutti gli investitori delle nostre membership: Plannix, Tradix e Rendix.
Oltre 2000 persone leggono ogni mese il Magazine, dove trovano spazio approfondimenti sulla pianificazione personale, l’investimento speculativo e l’investimento con finalità di rendita curati dal nostro team di editor.
Avere un po’ di soldi in Italia è un problema.
É una cosa che non si può dire, non si può far sapere e non se ne può parlare con nessuno.
Questo è un problema, perché anche le persone benestanti hanno i loro problemi, preoccupazioni e ansie con cui convivere.
• Successione ed eredità
• Protezione del patrimonio
• Diversificazione valutaria
• Conti all’estero
• Come garantire il meglio ai propri figli
ecc.
Con chi parli di queste cose?
Grazie alla naturale barriera all’ingresso (requisiti minimi, costo annuale e temi trattati) questa nuova community raduna persone simili a te con tematiche simili di cui poter parlare liberamente.
Non verrai mai lasciato solo/a.
Se hai dubbi o domande riguardo al processo di Rendix o se incontri qualsiasi tipo di difficoltà, il nostro staff sarà sempre a tua disposizione per aiutarti e rispondere ai tuoi dubbi in qualsiasi momento.
I portafogli modello di Rendix che andremo a presentare sono costruiti con ETF azionari e obbligazionari diversificati a distribuzione dividendi.
In buona sostanza, i dividendi e le cedole che vengono erogate dai titoli finanziari che li compongono (azioni e obbligazioni) non vengono reinvestiti, ma vengono sommati e ti vengono pagati in automatico sul conto corrente in un’unica soluzione (mensile, trimestrale o semestrale).
Saranno dei portafogli dinamici, costantemente monitorati e aggiornati (ma niente trading, sta tranquillo).
Allo stato dei mercati attuale, il nostro obiettivo di rendita potenziale è del 3-4% annuale.
Consulente Finanziario Autonomo, Senior Trader in Lixi Invest e fondatore di AEGIS SCF. Vanta oltre 25 anni di esperienza nel mondo della finanza e del trading in azioni. Spesso ospite in TV in qualità di esperto di mercati finanziari.
I clienti che hanno acquistato i nostri prodotti negli ultimi 12 mesi.
Gli anni di esperienza sui mercati del nostro Senior Trader Sergio Piovini.
Gli iscritti al gruppo Facebook Wikilix
No, non fa per te. Rendix è un prodotto che è può essere sfruttato al massimo solo da chi ha minimo qualche centinaia di migliaia di euro da poter investire.
Assolutamente sì, Lixi Invest (come tutti gli altri nostri prodotti) NON sono rivolti ad un pubblico esperto di finanza. Sono invece pensati per il risparmiatore ed investitore privato, che nella vita fa altro e non vuole diventare un trader di professione e stare tutto il giorno sui grafici. Ma che al tempo stesso vuole diventare più consapevole per riacquisire il pieno controllo sui propri investimenti.
I nostri portafogli modello sono attualmente costituiti da ETF azionari e obbligazionari. Non escludiamo però di inserire anche altri strumenti in futuro. Coglieremo le opportunità che il mercato ci offrirà nel tempo per ricavare la “Massima Rendita” possibile dai nostri patrimoni.
Assolutamente sì, all’interno dell’area riservata troverai precisamente i portafogli modello che potrai replicare. Per ogni strumento troverai il codice ISIN, che è una specie di codice fiscale per prodotti finanziari che identifica univocamente ogni prodotto, in modo che tu non possa sbagliarti.
Cercheremo di mantenere i portafogli più stabili possibile, non si tratterà infatti di “trading aggressivo” giornaliero o settimanale. Prevediamo di mandare 2-4 alert all’anno all’incirca.
Lixi Invest è indipendente al 100% da banche, società finanziarie e società di investimento e non accetta denaro o commissioni di alcun genere da questi o da altri centri di potere economico ed editoriale.
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