Banche, giornali, siti specializzati: oggi tutti parlano dei conti deposito.
Dopo anni di scarso interesse verso questi prodotti, ultimamente sono tornati in auge grazie all’aumento dei loro rendimenti.
Ma questo ritrovato interesse è giustificato?
Sarà davvero così conveniente “investire” i propri soldi in un conto deposito?
Quanto rendono i conti deposito
Tornando indietro nel tempo, la banca e la Posta, offrivano degli strumenti
finanziari con un rendimento notevole.
Considera che tra il 1974 e il 1996, un libretto postale rendeva tra l’8% e il 6% lordo.
Tra il 1989 e il 1996, un semplice deposito bancario, un conto corrente, rendeva tra l’11% e il 7%.
Tuttavia, con la crisi finanziaria del 2008, con la crisi del debito pubblico italiano del 2011, seguita poi dalla crisi di diverse banche, questi rendimenti così elevati sono stati spazzati via.
Qui sotto, ad esempio, puoi trovare un’analisi dei conti deposito non vincolati con i rendimenti più alti:
Come puoi vedere il rendimento è veramente basso e molto spesso non giustifica
neppure la burocrazia da compilare e il tempo da dedicare per aprire uno di questi
conti.
A conferma di quanto detto, ti faccio un esempio che ti renderà tutto più chiaro.
Depositando all’interno di questi prodotti 10.000 euro, guadagneresti, nel caso migliore, 129 euro.
Nel caso peggiore solamente 15€.
Valuta tu se ne vale la pena.
Dove depositare la liquidità?
Attenzione però: il fatto che il conto deposito renda poco, non significa che tu debba investire o collocare tutta la tua liquidità all’interno di qualche altro prodotto finanziario.
Perché la liquidità, nelle giuste quantità, ha una funzione importante all’interno di un corretto piano finanziario.
Chiaramente, non avrebbe senso a livello finanziario lasciare liquidi tutti i propri risparmi, che man mano verrebbero erosi dall’inflazione.
Per questo motivo, andrebbero lasciati liquidi solamente i risparmi che potrebbe servire per:
- degli imprevisti, come spese straordinarie ed emergenze non assicurabili;
- un grosso acquisto programmato nel futuro.
Attenzione: per questo tipo di necessità, i soldi devono essere subito disponibili.
Non va bene, infatti, collocarli all’interno di un conto deposito vincolato o di un portafoglio di investimento con l’idea di toglierli qualora dovessero servire.
Se dovesse infatti capitare un’emergenza, dovresti pagare eventuali penali per liberarli dal vincolo; oppure potresti essere costretto a disinvestire dei soldi in un momento di mercato poco favorevole, portandoti a casa una perdita che avresti potuto evitare.
Questo significa che i soldi del “cassetto liquidità” devono rimanere su un conto senza alcun tipo di vincolo (ed è per questo motivo che prima ho considerato solamente i conti deposito non vincolati).
In tal senso, il nostro consiglio è quello di adottare un unico conto corrente dai costi contenuti, che ti permetta di etichettare e gestire meglio le tue spese.
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