Ogni tanto, in forme e per motivi diversi, ci sono dei quesiti che tornano ciclicamente fuori. “Perché non investire tutto sull’azienda X?“; “Perché non investire tutto sull’indice Y?“; “Perché non investire tutto sull’asset class Z?“. Nello specifico, la domanda che oggi sembra essere di moda è “Perché non investire tutto sul Nasdaq?“. Ma la risposta (con annessa motivazione) è sempre la stessa: ti spiego tutto in questo nuovo articolo.
Sempre più spesso si fa strada uno schema di pensiero.
Sia tra i miei lettori, sia tra coloro che sono già clienti.
È molto interessante, perché man mano che la realtà prende forma e che le cose succedono, ho la possibilità di approfondire nuovi argomenti che ti saranno enormemente utili per la tua consapevolezza finanziaria.
Il tam-tam di questo periodo è:
“Ma se il Nasdaq, l’indice americano in cui sono quotate le aziende del settore tecnologico, è così forte, non conviene investirci TUTTO il mio patrimonio, invece che perdere rendimento diversificando su:
- Altro azionario americano con S&P500
- Altro azionario globale con MSCI World
- Azionario Europa
- Azionario Asia ex Cina e Giappone
- Azionario Cina
- Azionario Giappone
- Azionario Mercati Emergenti?”
Se vuoi risponderti da solo di sì, fallo pure, e prendi questa decisione: entra all-in sul Nasdaq.
Dopotutto a conferma (e giustificazione) che hai preso una decisione sensata e intelligente, hai la prova che fino ad ora il Nasdaq sta avendo delle performance migliori rispetto a tutti gli altri indici.
(Posto che ho già più volte spiegato che entrare all-in sul mercato, ossia con tutto il proprio patrimonio, è una delle cose più folli che si possano fare).
Se prendiamo per esempio il grafico 1, che fa un confronto tra indici nazionali, possiamo già vedere come gli Stati Uniti eccellono rispetto al resto del mondo.
Non solo.
Nel grafico 2, che confronto gli indici americani, si può vedere come il Nasdaq (sia 100 che Composite) eccella rispetto agli altri.
Sappi però che, in questo modo, stai implicitamente dando per scontato che, in futuro, il Nasdaq continuerà a sovraperformare rispetto agli altri indici.
Sei sicuro di questo?
Hai fatto un salto nel futuro, letto il giornale di maggio 2030 e rilevato il Nasdaq a +1000% da oggi?
Io non credo tu abbia questo potere.
Nel caso, mettiamoci d’accordo che ti recluto.
Perché investire solo sul Nasdaq non è una buona idea
Penso invece che, come nel più tradizionale dei bias (o distorsione cognitive), stai investendo per avere un rendimento futuro guardando solo lo specchietto retrovisore, che contiene per definizione i dati del passato.
E, no, la tua opinione secondo cui la tecnologia e gli Stati Uniti continueranno a sovraperformare, non ha alcuna importanza.
Anche coloro che investivano nel miracolo economico giapponese degli anni ’80 dicevano esattamente le stesse cose:
- l’economia giapponese tira di più
- hanno una migliore tecnologia
- gli Stati Uniti sono stanchi e dilaniati
- il mondo sta cambiando
- il Giappone è il futuro
Stesse identiche cose.
L’essere umano e i suoi ragionamenti non cambiano, cambiano solo le circostanze e gli attori.
Immagina quindi di essere qua sul mio gruppo a chiacchierare, ma 35 anni fa.
E guarda il grafico 3.
La sovraperformance del Giappone sugli Stati Uniti durante gli anni ’80 è spaziale.
Esattamente come quella di oggi del Nasdaq sul resto del mondo.
La febbre e l’euforia salgono, gli altri indici mondiali sembrano ormai destinati al declino.
L’Europa aveva casini interni e il fiato sul collo del blocco sovietico ad Est, con la Germania ancora divisa (giusto per ricordare perché la gente dimentica in fretta la storia recente).
Gli Stati Uniti in piena guerra fredda, e sempre più in difficoltà nella guerra ideologica contro il nemico comunista.
Che senso ha diversificare su due cavalli che sembrano perdenti e azzoppati, se comprando il Nikkei posso guadagnare molto di più?
La risposta sta nel grafico 4: penso sia più chiaro di 100.000 parole.
Questo è il senso della diversificazione.
I 35 anni di stagnazione del Giappone sono sotto gli occhi di tutti.
Altro che decennio perduto, qua si parla di una generazione perduta.
Come se la passa chi ha investito solo sul Nikkei in piena bolla, perché convinto che ormai il resto del mondo fosse spacciato e che il Giappone avrebbe monopolizzato tutto?
Questo è il motivo che sta dietro a una buona diversificazione.
E stiamo parlando solo del mondo azionario.
Perché quando si parla di diversificazione bisognerebbe parlare anche di non correlazione con altre asset class.
Non puoi sapere come sarà il futuro.
Fattene una ragione, e smetti di cercare di indovinare cosa andrà meglio:
- se azione X o azione Y
- se nazione X o nazione Y
- se area geografica X o area geografica Y
- se settore X o settore Y
- se asset class X o asset class Y
Non sei un gestore di fondi di investimento, che peraltro FALLISCONO MISERAMENTE in questa FOLLE ricerca di cosa andrà meglio, ed è ormai ampiamente dimostrato.
Loro lo fanno perché devono venderti il sogno di guadagnare sempre e non perdere mai, grazie alle loro mirabolanti previsioni e ai grandi studi accademici MBA, PhD, CFA, YMCA & co.
Ma a te questo non deve interessare.
Devi fare tuo il concetto che il futuro è incerto e imprevedibile, e metterti pertanto in condizioni di antifragilità.
E la diversificazione aiuta a fare proprio questo.
Non è sexy, non è affascinante, non fa sognare: per gli stolti sembra quasi un accontentarsi di un rendimento medio .
Ecco, ti evita la rovina però.
Non è dai vostri soldi e dai vostri investimenti che devi cercare emozioni forti o divertimento.
Capisco bene che la newsletter che batte il mercato azionario scritta dallo sfigato della provincia italiana, o il fondo di investimento supertop che guadagna sempre, siano richiami troppo forti rispetto al mio messaggio senza fronzoli ma solido.
Ma ‘sticazzi.
Il motivo per cui investi non deve essere fare più soldi possibile, come ho più e più volte spiegato all’interno del nostro gruppo Facebook Wikilix (a cui puoi accedere qui), mettendo a rischio tutto il tuo patrimonio.
Ma deve essere il raggiungimento dei tuoi obiettivi personali: come l’accumulazione di un gruzzolo alternativo per quando andrai in pensione, la possibilità di far studiare i tuoi figli nelle migliori università del mondo, l’apertura della tua azienda, e qualsiasi altro cosa ti venga in menta.
E questo si ottiene non di certo entrando all-in in un singolo indice azionario e nemmeno investendo in un singolo titolo.
Ma attraverso una strategia di investimento adeguatamente diversificata per obiettivi, orizzonti temporali e composizione delle asset class.
Semplice da capire, meno semplice da mettere in pratica.
È per questo che abbiamo realizzato in Lixi Plannix, il processo di pianificazione finanziaria ulteriormente integrato e migliorato che ti aiuterà a riprendere il controllo della tua finanza personale.
Alla tua sicurezza e prosperità finanziaria,
Luca