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Investire in azioni: come una formula vincente potrebbe renderti un investitore perdente

di Lorenzo Brigatti

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“Battere il mercato” è l’aspirazione di molte persone che si avvicinano al mondo degli investimenti. Spinti dal desiderio di guadagnare di più, questi investitori non si accontentano di una buona performance, ma vogliono a tutti i costi ottenere il massimo rendimento e fare meglio degli altri investitori.

Tuttavia, in uno dei precedenti articoli del blog, ti ho già spiegato quali sono le ragioni per cui è così difficile battere il mercato (che puoi leggere cliccando qui) e perché è una strategia perdente per gli investitori individuali.

Oggi vorrei però fare un passo ulteriore e dimostrarti perché, anche se tu fossi così bravo, o brava, da trovare la strategia vincente che ti permetterebbe di selezionare le “giuste” azioni, potresti comunque conseguire risultati peggiori rispetto ad altri investitori.

formula magica

L’inarrestabile desiderio di voler battere il mercato

In moltissimi sono alla ricerca del Sacro Graal dell’investimento.

La formula perfetta per fare un sacco di soldi.

E far schiattare di invidia amici, colleghi e altri investitori.

A volte succede anche nel nostro gruppo Facebook Wikilix – Finanza Personale: alcuni pensano di poter trovar al suo interno la formula per investire nell’azione giusta che farà ottenere guadagni astronomici. 

Il problema è che questa ricerca coinvolge anche normali risparmiatori, che spesso diventano vittime inconsapevoli di ciarlatani e finti guru degli investimenti che li convincono che, grazie al loro metodo, saranno in grado di selezionare in autonomia la prossima Amazon.

In questa puntata del nostro podcast ti abbiamo spiegato come mai questa ricerca continua del rendimento massimo sia in realtà controproducente per un risparmiatore che non abbia voglia di stare sui mercati tutti il giorno.

Ma oggi voglio andare ancora un po’ più in profondità e sostenere una tesi ancora più estrema.

Anche se qualcuno fosse così fortunato (o bravo) da indovinare la strategia vincente per selezionare le giuste azioni, potrebbe finire per avere risultati peggiori rispetto a quelli ottenibili dall’investire in noiosi ETF adeguatamente diversificati.

Lo so, messa così sembra incredibile.

Com’è possibile che avere la strategia vincente non sia sufficiente?

Eppure è così, e non solo nel mondo degli investimenti.

NBA

Colui che cambiò per sempre il gioco del basket ma non vinse mai

Per dimostrare quanto appena affermato, mi faccio aiutare da un’analogia presa dal mondo sportivo, più precisamente dall’NBA (non è la prima volta usiamo il basket per spiegare concetti complessi: qualche tempo fa ti avevamo già spiegato perché gli ETF sono i Chicago Bulls dell’investimento)

Nel mondo del basket professionistico americano essere in grado di vincere anche solo un paio di partite in più, può fare la differenza tra il qualificarsi per i playoff o tornarsene a casa a mani vuote.

In più, non si può negare che i professionisti di oggi siano molto più seguiti dal punto di vista fisico e mentale rispetto a 40 anni fa.

Quindi, a parte qualche eccezione del passato inarrivabile, vedi Michael Jordan, i giocatori di oggi sono in media più forti, veloci e competitivi rispetto a 40 anni fa.

Da questo punto di vista il mondo del basket è molto simile al mondo degli investimenti

Oggi ad esempio è possibile reperire con un paio di click informazioni che negli anni ‘70 e ‘80 erano inaccessibili alla maggioranza degli investitori.  

Quindi, in media gli investitori di oggi hanno più possibilità di accesso ai mercati e alle informazioni rispetto a 40 anni fa

Ma torniamo al basket.

Guarda l’immagine qua sotto per vedere come si è evoluto il gioco.

Tiri

Nel 2001-2002 i giocatori tiravano un po’ da tutti i punti del campo avversario e non disdegnavano i tiri dalla media distanza (quelli fuori dalla piccola area quadrata, ma dentro l’area a mezza luna).

20 anni dopo i tiri dalla media distanza sono praticamente spariti.

Oggi si tira solo da vicinissimo o da molto lontano.

Sono dunque stati privilegiati i tiri più facili o quelli più redditizi.

Questa strategia, semplice solo all’apparenza visto che non ci aveva mai pensato nessuno prima di allora, è stata ideata da Daryl Morey, che per anni ha allenato la squadra degli Houston Rockets.

Questa teoria è stata poi copiata da quasi tutti gli altri team, fino ad arrivare alla situazione attuale (che puoi vedere sulla destra, nell’immagine qui sopra).

La domanda a questo punto è: il fatto che Morey abbia scoperto e applicato per primo questa teoria, è stato sufficiente a fargli raggiungere l’obiettivo, ovvero vincere il campionato NBA?

La risposta purtroppo è no.

I dominatori di quel periodo sono stati i Golden State Warriors (almeno fino al 2018) che hanno vinto tre volte e sono arrivati in finale altre due.

E gli Houston Rockets? 

Non pervenuti nella sfida che conta.

Questo può stupire, ma è esattamente come funziona ogni sistema complesso, inclusi i mercati finanziari.

Chi è che davvero beneficia della continua ricerca della “formula vincente”

Quando c’è qualcuno che ha una buona idea (e già quelle sono molto rare) non è per nulla scontato che quella persona sia la migliore per applicarla.

Se ci sono concorrenti abbastanza furbi per riuscire a ricostruirla e ad applicarla meglio, man mano che la strategia viene replicata e migliorata, il potenziale vantaggio competitivo iniziale si dissolve

E i potenziali guadagni con esso.

Questo vale anche nel caso degli investimenti, visto che moltissimi fondi sono obbligati a dichiarare periodicamente cosa hanno in portafoglio, consentendo così ai concorrenti di avere dati freschi per replicare la strategia di investimento.

In questa situazione succede poi una cosa molto interessante: il mercato diventa sempre più efficiente e preciso, al punto che, progressivamente, le strategie efficaci vengono replicate e migliorate fino a che non diventano un vero e proprio standard adottato comunemente da tutti gli attori di mercato

Di fatto facendo partire un nuovo ciclo in cui qualcuno cercherà una nuova strategia vincente. 

E da questo lavoro continuo di scoperta di nuove strategie per guadagnare, indovina chi è che ne beneficia?

Chi si limita a comprare il mercato stesso attraverso ETF adeguatamente diversificati!

Chiaramente non basta comprare un paio di ETF a caso per diventare un investitore di successo.

Gli ETF, come tutti gli altri prodotti finanziari, sono solo uno strumento. 

Il più efficiente per un investitore individuale, ma pur sempre uno strumento. 

E, in quanto tale, deve essere inserito all’interno di una più ampia strategia di investimento, costruita sulla base dei tuoi obiettivi e della tua situazione finanziaria.

Questi concetti e processi pratici sono ampiamente spiegati all’interno di Lixi Plannix, la nostra soluzione di pianificazione finanziaria che ti insegnerà a essere totalmente autonomo nella gestione dei tuoi risparmi e dei tuoi investimenti. 

di Lorenzo Brigatti

Behavioral Finance Editor e Product Manager di Lixi Invest

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