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I migliori libri su investimenti e finanza personale del 2020

di Luca Lixi

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Sì, l’idea di scrivere questo articolo mi è venuta leggendo il post di Bill Gates “ good books for a lousy year” (buoni libri per un anno pessimo).
Il buon Bill, come ormai da tradizione, ha consigliato i 5 libri che hanno maggiormente lasciato il segno nel suo 2020.

Con le dovute proporzioni col fondatore di Microsoft, e visto che la domanda “Quali libri mi consigli?” è sempre tra le più gettonate, ecco invece la mia personale lista dei 2 libri che hanno lasciato maggiormente il segno nel mio 2020.

Come ho trovato conforto nella lettura in questo difficile 2020

Non si può dire che il 2020 sia stato uno degli anni più prosperi per l’umanità, per quanto è opportuno ribadire che, anche negli anni pessimi, non manchino le occasioni e le possibilità per prosperare individualmente. 

Non è vero che TUTTI hanno perso il lavoro.

Non è vero che TUTTI sono morti di covid.

Non è vero che TUTTI hanno chiuso l’azienda.

Non è vero che TUTTI hanno guadagnato di meno dell’anno prima. 

E non sarò mai così, per quanto i mass media vadano costantemente ad amplificare e generalizzare tutti gli avvenimenti negativi, sottovalutando tutti gli avvenimenti positivi. 

Voglio anche dire una cosa: è proprio sopravvivendo agli anni pessimi che si mettono le basi per la prosperità negli anni ottimi.

A mio avviso, uno dei modi per sopravvivere e mettere ottime basi negli anni pessimi (e, in generale, nei momenti difficili), è approfittare dell’enorme bagaglio di cultura, saggezza e  conoscenza che è contenuto nei libri.

Nei buoni libri. 

Io faccio così.

Durante i momenti più difficili, o semplicemente più stressanti, mi rifugio nella mia monotematica libreria (c’è solo finanza e investimenti, gli altri testi, d’arte, fotografia, cinema e design, sono solo decorativi), e mi immergo completamente nella lettura. 

E successo questo anche a marzo e aprile 2020, che, da un punto di vista strettamente finanziario, sono stati sicuramente i mesi più complessi dell’anno.

Durante il mercato ribassista più violento di tutti i tempi (un -30% in così poco tempo non si era mai visto), con aspettative di utili e dividendi al ribasso, con un’economia reale in ginocchio e la disoccupazione a livelli record, io mi trovavo confinato da solo nel mio appartamento, in una piccola isola del Mediterraneo con l’aeroporto chiuso, lontano dai miei cari, dai miei genitori (con papà in convalescenza da un infarto) e dai miei dipendenti.

In quel momento, io ho trovato conforto nella lettura. 

Fortunatamente, la nostra azienda è 100% digitale dalla sua nascita, siamo perfettamente abituati a lavorare da remoto, e i nostri clienti sono estremamente educati finanziariamente e temprati per comprendere che un momento di ribasso come quello di marzo 2020 si sarebbe rivelata la miglior opportunità di acquisto dell’anno.

Non abbiamo dunque subito nessun contraccolpo, anzi, ora ci avviamo a chiudere di gran lunga il miglior anno della nostra breve storia aziendale.

Ma comunque, in quel momento, la situazione non era certamente piacevole. 

In generale, devo tutto alla lettura. 

Charlie Munger sostiene che non ha mai conosciuto nessun uomo saggio che non passasse tutto il suo tempo a leggere.

Nessuno.  

I 2 libri che hanno lasciato il segno nel mio 2020

Ora, per tornare a noi, questi sono i 2 ottimi libri di cui consiglio la lettura.

Si parla sempre di investimenti e finanza (mi dispiace, ma conosco molto bene il mio piccolo cerchio di competenze dove sono autorevole, e sto attento a non uscirne mai fuori), ma se ne parla ogni volta da un punto di vista diverso. 

Si parte con una ripassata delle basi, con “The elements of investing” (Semplici lezioni per ogni investitore), pubblicato da Burton Malkiel e Charles Ellis nel 2013. 186 pagine in formato tascabile per risintonizzarsi sui fondamentali dell’investimento. 

Continuiamo poi con “Investing – The last liberal art”, ambiziosa opera di Robert Hagstrom che passa in rassegna come alcune discipline sottovalutate dagli investitori (fisica, biologia, filosofia, letteratura e altre), siano in realtà fondamentali per costruire il proprio “reticolato di pensiero” da investitori. 

Come in realtà puoi iniziare a capire, ti ho mentito: per quanto siano libri per risparmiatori e investitori, l’approccio è totalmente multidisciplinare.  

Penso infatti che, per diventare dei buoni risparmiatori e investitori, sia fondamentale diventare dei buoni pensatori.

Dei veri e propri saggi. 

L’investimento è una disciplina relativamente recente, ma nel mondo di oggi è impossibile non considerarla fondamentale per vivere una vita soddisfacente.

Almeno per chi ha avuto il merito, la pazienza e, perché no, la fortuna, di avere dei capitali da risparmiare e da investire. 

Iniziamo quindi questa breve rassegna dei 2 testi consigliati, con una nota metodologica: in questi libri non troverete dei processi di investimento fatti e finiti, e men che meno dei segreti per guadagnare in Borsa in modo facile e veloce. 

Se accetterete i miei consigli e li leggerete, magari iniziando dalla mia breve rassegna a seguire, troverete sicuramente delle ottime idee, schemi di pensiero e perle di saggezza che vi aiuteranno a diventare investitori migliori.

E scusate se è poco.

È un ottimo libro per iniziare, con le sue 180 pagine e un formato tascabile. 

Scritto a 4 mani da Burton Malkiel (professore a Princeton e Yale, e autore del già citato “A spasso per Wall Street”) e Charles Ellis (consulente finanziario, fondatore di Greenwich Associates e autore del già citato “Winning the loser’s game”), fornisce (o ribadisce) i fondamentali che tutti gli investitori devono conoscere, applicare, rispettare e mai dimenticare. 

Dalla centralità del risparmio (“il suo vero scopo? Consentirti di mantenere le tue priorità, non di sacrificarle”), all’impossibilità di battere il mercato nel lungo termine, che porta alla preferenza per l’indicizzazione o investimento in ETF (“la cruda verità è che il mercato, nonostante gli occasionali eccessi di ottimismo o pessimismo, è più intelligente di quasi tutti gli individui. Meglio allearsi con lui che cercare di batterlo”). 

Dall’ampia diversificazione (tra asset class, tra mercati, nel tempo, con il ribilanciamento periodico), all’importanza di evitare gli errori più comuni (overconfidence, cercare di anticipare il mercato, non conoscere i costi sostenuti per investire o sminuirli).

Questi sono i loro 5 consigli per una semplice strategia di base valida per tutti:

  1. Risparmiare regolarmente e iniziare il prima possibile;

  2. Approfittare dei piani pensionistici per massimizzare i risparmi e ridurre le tasse (consiglio per gli statunitensi);

  3. Diversificare ampiamente con ETF globali;

  4. Ribilanciare annualmente per riportare la composizione degli investimenti a come è per te più adatta;
  5. Mantieni la rotta, ignora le oscillazioni del mercato nel breve termine. Focalizzati sul lungo termine. 

Come dici? Sono cose che già sai, magari perché ripetute anche da me allo sfinimento? 

Meglio così, fare cose giuste non è mai abbastanza o fuori moda, ed è sempre utile un ripasso per ricordare il giusto percorso.  

2. Investing: The last liberal art di Robert Hagstrom

Cosa c’entrano la fisica, la biologia, la sociologia, la psicologia, la filosofia, la letteratura, la matematica e la capacità di prendere decisioni con il mondo degli investimenti?

Più di quanto tu creda, e Robert Hagstrom lo spiega in questo libro. 

Hagstrom è un gestore di fondi e strategist con 30 anni di esperienza, e noto per aver scritto “The Warren Buffett way”, uno dei migliori libri sull’oracolo di Omaha. 

Il concetto cardine del libro è preso dalla lezione di Charlie Munger sul concetto di “latticework of mental models”, un reticolato di modelli mentali, che possono aiutare l’investitore attraverso la conoscenza dei principali modelli mentali di altre discipline, apparentemente non correlati agli investimenti. 

Come le leggi di Newton (inerzia, proporzionalità, azione-reazione) possono essere applicate sull’equilibrio domanda-offerta di mercato, o nella relazione tra prezzo e valore?

Lo spiegano nel capitolo 2, dedicato alla fisica.

Come le teorie evoluzionistiche siano uno degli schemi mentali più utilizzabili per spiegare i mercati finanziari, è raccontato invece nel capitolo 3, dedicato alla biologia.

Quale correlazione esiste tra singoli investitori e il mercato, che non è altro che un insieme di singoli investitori, è un puzzle estremamente complesso raccontato al capitolo 4, dedicato sociologia (la follia delle masse di Charles Mackay aiuta a spiegare questo).

Dal premio Nobel per l’economia… vinto da uno psicologo nel 2002, è sempre più evidente che gli investitori devono conoscere e comprendere la propria irrazionalità e i propri bias comportamentali ancora più che bilanci, grafici o tecnicismi finanziari.

Questo l’oggetto del capitolo 5, dedicato psicologia. 

La filosofia aiuta a pensare meglio, a pensare in modo più critico, a guardare le situazioni da angolazioni diverse, a interpretare i fatti in modo diverso, a riconoscere dei modelli su cui per centinaia di anni le menti più raffinate della storia si sono soffermate a riflettere.

Non sono forse queste delle qualità che possono aiutare gli investitori? Dal capitolo 6, sulla filosofia.

Il capitolo che mi è piaciuto di più è il settimo, quello dedicato letteratura.

Non parla di letteratura in senso estetico, per il piacere di leggere, ma di letteratura per imparare.

Imparare a leggere, e imparare a leggere per capire (e non solo a leggere per informarsi) è una competenza fondamentale.

Ma leggere in modo intelligente, in modo analitico, è condizione fondamentale ma non sufficiente per sviluppare vera conoscenza e saggezza.

Occorre poi metterci il proprio cervello (e anche la propria anima) riflettendo su ciò che si è letto.

Concetti matematici (e statistici) come l’attualizzazione dei flussi di cassa, il calcolo probabilistico, la varianza, la regressione verso la media, sono invece trattati nel capitolo 8.

Ricordando che questi strumenti ci aiutano a ridurre lo spettro di incertezza presente sul mercato, non ad eliminarla del tutto. 

Infine, l’ultimo capitolo è sulla capacità di prendere decisioni, sul decision making. 

Tutto ciò che si è imparato in questo libro funge infatti da semplice componente, necessario ma non sufficiente, per costruire un corretto modello decisionale

La vita, di cui l’investimento è solo una parte, ci mette costantemente di fronte a delle decisioni destinate a produrre effetti nel futuro.

Possiamo prendere queste decisioni in modo istintivo, e, da un punto di vista evolutivo, questo ha aiutato l’uomo a sopravvivere e prosperare.

Oggigiorno, soprattutto nelle sfide decisamente più complesse che ci offre il mondo moderno rispetto al passato, non possiamo fare a meno di costruire un’architettura di pensiero, un processo decisionale che ci aiuta a prendere decisioni migliori, soprattutto quando l’emotività rischia di farla da padrone.

Questo è ciò che abbiamo fatto con il nostro processo LIXI STRATEGY.

Questo è ciò che continueremo a fare con Lixi Plannix, il processo che ti insegna, nella pratica, come investire, gestire e proteggere i tuoi soldi in totale autonomia e architettare scelte di investimento adatte alla tua situazione finanziaria. 

Alla tua sicurezza e prosperità finanziaria,

Luca

di Luca Lixi

Fondatore e CEO di Lixi Invest

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