Le lettere di Warren Buffett ai suoi azionisti sono dei minicorsi di economia e investimenti. Questa tradizione, che va avanti dal 1965, è uno degli eventi che il mondo della finanza americano analizza con molta attenzione. Queste le cinque lezioni dall’ultima lettera pubblicata, a Febbraio 2020.
La lettera viene pubblicata al sabato per dare tempo ai mercati di digerirla meglio, proprio come gli altri report di Berkshire Hathaway, la società di Buffett.
Un piccolo dettaglio, ma che mostra la cura maniacale di Warren Buffett per la comunicazione e il costante orientamento al lungo periodo che l’ha reso famoso.
Purtroppo negli ultimi anni le lettere sono più brevi, ma è sempre possibile trovare perle qui e là che fanno riflettere.
… e non perde mai il suo ottimismo.
Dopo aver analizzato la sua ultima lettera con molta attenzione ne ho trovate cinque.
Cominciamo!
1. Cosa non c’è nella lettera
In un racconto con protagonista il celebre Sherlock Holmes, Silver Blaze, il detective risolve brillantemente il caso notando un dettaglio passato inosservato.
Il cane della vittima non aveva abbaiato quella notte, quindi conosceva l’aggressore.
Esistono situazioni in cui la mancanza di qualcosa è interessante di per sé, perché significa che non è importante nonostante il resto del mondo ne parli.
Nella lettera di Buffett il grande assente è il Coronavirus, che in questi giorni sta preoccupando parecchio l’Italia.
Nonostante da un punto di vista personale faccia paura (e quindi usare tutta la prudenza del mondo non guasta), a livello dei tuoi investimenti non è da considerare.
Uno dei dati che mi ha particolarmente colpito a riguardo è stato l’analisi del comportamento dei mercati finanziari durante l’influenza spagnola, una piaga che dopo la prima guerra mondiale ha ucciso 30 milioni di persone.
L’1.7% della popolazione mondiale di allora.
Ciononostante, i mercati “non si sono accorti” di questa tragedia e hanno mantenuto il loro trend positivo.
Quindi, anche se c’è paura per quello che sta succedendo in Italia, non lasciare che contagi la tua strategia di investimento.
Quella è al sicuro.
2. Non curarsi delle fluttuazioni degli investimenti nel breve periodo
Questo è un grande classico, ma nel caso di Warren Buffett negli ultimi due anni è diventato ancora più importante.
A causa di un cambiamento nella rilevazione contabile in USA, Berkshire Hathaway ogni trimestre deve mettere in bilancio le variazioni positive o negative ottenute dai loro investimenti azionari, considerandoli nel calcolo degli utili e delle perdite di esercizio.
Il risultato è che l’utile di Berkshire Hathaway è diventato estremamente variabile.
Nel 2018 l’utile è stato di 4 miliardi (con un impatto negativo degli investimenti azionari di 20 miliardi).
L’anno scorso l’utile è stato di 81.4 miliardi (con un impatto positivo degli investimenti azionari di 53 miliardi).
Guardando i risultati uno potrebbe dire: “Wow, un aumento degli utili del 1900%.”
In realtà gli utili di Berkshire sono stati in leggera crescita dal 2018 al 2019, e le fluttuazioni del titoli del mercato azionario hanno fatto la differenza.
Buffett stesso ha evidenziato questo nella lettera, chiedendo ai suoi investitori di considerare queste variazioni come un esempio di quanto possa essere volubile “Mr Market”, e di stare concentrati sul lungo periodo, la vera ragione per cui queste aziende sono state acquistate.
3. Il potere del reinvestimento
Quando si tratta di comprare azioni singole, sento moltissimi investitori parlare di dividendi.
Il fatto di avere più soldi in tasca ogni anno perché un dividendo viene pagato agli azionisti fa molto piacere, e personalmente non sono immune da questo (molte delle mie azioni singole corrispondono un dividendo).
Eppure Berkshire Hathaway non paga un dividendo da quando è in circolazione e il motivo è presto detto: preferisce re-investire i soldi in attività che possono generare ancora più capitale.
Questo principio è alla base di come funziona l’interesse composto e di come Warren Buffett è diventato uno degli uomini più ricchi del mondo.
Nella lettera questo principio viene illustrato ancora meglio, facendo vedere qual è la % di utili che spetterebbero alla sua azienda nelle società in cui ha investito.
Ad esempio, Berkshire Hathaway ha il 5.7% di Apple, ed ha ricevuto in dividendi 773 milioni di dollari (non male).
Ma questo valore è meno rispetto al 5.7% degli utili che spetterebbe a Berkshire Hathaway, visto che questo valore dovrebbe essere 2.5 miliardi (al netto dei dividendi già pagati).
Cosa significa questo?
I 2.5 miliardi sono utili di Berkshire che sono stati trattenuti da Apple per essere reinvestiti e portare a casa ancora più soldi in futuro.
Questo principio non è usato da Warren solo per le aziende quotate sul mercato azionario, ma anche da quelle che detiene al 100%.
Ad esempio, Berkshire Hathaway Energy trattiene il 100% dei suoi utili per reinvestirli in progetti nel loro settore.
E a Warren va bene, visto che da loro si aspetta un rendimento superiore rispetto a quello che potrebbe trovare in altri investimenti (in questo momento).
4. Una previsione per il futuro (con precisazioni)
Incredibilmente, nella lettera Warren si sbilancia con una previsione sul futuro, positiva sulle azioni.
Tuttavia, lo fa alla sua maniera, inserendo un sacco di condizioni.
Eccola qui, tradotta:
“ Se qualcosa di simile ai tassi di interessi attuali dovesse prevalere nei prossimi decenni e se anche le aliquote dell’imposta sulle società saranno simili a quelle di oggi, è quasi certo che le azioni nel lungo periodo avranno una performance di gran lunga migliore rispetto alle obbligazioni.
Questa rosea previsione è accompagnata da un avvertimento: domani può succedere di tutto ai prezzi delle azioni. Occasionalmente, ci saranno grandi cali nel mercato, forse del 50% o anche più grandi.
Ma la combinazione del vantaggio americano, di cui ho scritto l’anno scorso, e l’interesse composto rendono le azioni la scelta a lungo termine migliore per l’individuo che non utilizza denaro preso in prestito e che può controllare le sue emozioni. Per gli altri? Attenzione!”
Questa previsione è molto diversa da quella che un sacco di “guru” fanno sulle azioni.
Per verificarsi devono essere rispettate una serie di condizioni, sia esterne che sotto il vostro controllo.
Se queste condizioni non si dovessero verificare, la previsione non sarebbe più valida.
Un modo molto più onesto di parlare di azioni e prodotti finanziari, detto da uno che qualche soldo nella sua vita l’ha fatto.
5. L’importanza di avere una strategia (ancora)
Qui ti facciamo una testa così sull’importanza di avere una strategia, ma se non credi a noi, dai un’occhiata al buon Warren.
Per lui una buona strategia non è solo un piano di investimento da usare per quando si è vivi, ma anche quando si passa a miglior vita.
Uno dei punti interrogativi che pesano sulla sua società è cosa succederà alla sua morte.
In un passaggio della lettera Warren spiega che il piano di successione è già stato completato e descrive nel dettaglio come e in quanto tempo le azioni che possiede in questo momento verranno re-immesse sul mercato.
Inoltre definisce anche le caratteristiche dei “guardiani” che si prenderanno cura di implementare la sua strategia.
Warren, arrivato ormai a 90 anni, ha ancora a cuore i suoi investitori come il primo giorno in cui ha cominciato ad investire e ha fatto tutto quello che era in suo potere per garantire che anche dopo la sua morte possano guadagnare dalla sua creatura.
E se lo scopo di questa strategia è di mettere al sicuro tutti gli investitori che hanno investito con lui, che scusa abbiamo noi per non avere una strategia in grado di mettere al sicuro noi stessi o i nostri familiari?
Se non hai ancora cominciato a lavorare sulla tua strategia di investimento, è assolutamente arrivato il momento di rimediare.
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