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Le 4 regole per iniziare a investire in autonomia

di Lorenzo Volpi

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Saper investire in autonomia, oggi, è una competenza fondamentale.

Ma perché è così importante, e quali sono i principi che devi assolutamente rispettare prima di investire anche un solo euro?

In questo nuovo articolo ti parlerò delle regole fondamentali da seguire e qual è il nemico principale da cui devi difenderti per investire in autonomia in modo efficace.

Se segui il mondo della finanza personale da un po’, avrai capito che investire per il lungo termine è un’attività fondamentale per preservare il proprio capitale dall’erosione dell’inflazione e accrescerlo nel tempo.

Oggi però, è lontana l’epoca in cui era possibile ottenere buoni rendimenti anche da investimenti molto prudenti, senza troppo sforzo. 

inoltre, il sistema pubblico non offre più le garanzie del passato, quindi occuparsi in autonomia della propria vita finanziaria è diventata una priorità assoluta

Per approcciarsi a questa idea di investimento autonomo bisogna bilanciare due eccessi: da un lato, infatti c’è chi dice che investire da soli sia impossibile e dall’altro chi pensa basti comprare due ETF a caso per diventare ricchi senza sforzo.

La verità si trova fra questi due estremi. 

Citando Warren Buffett: 

Specialmente da un punto di vista pratico, oggi, non è complesso investire: ci sono tante piattaforme intuitive da utilizzare, alla portata di ogni utente e che applicano commissioni davvero basse. 

Se però investi senza criterio, finirai per avere un’accozzaglia di prodotti finanziari a caso invece di un portafoglio adatto ai tuoi obiettivi e alle tue caratteristiche. 

Passiamo dunque alle principali regole da comprendere prima di iniziare ad investire.

1. Non partire dai prodotti

Molto spesso, la domanda che si pone un investitore alle prime armi è questa: “Quali prodotti devo comprare?”

Non è una domanda sbagliata in sè: per investire dovremo pur comprare azioni, ETF o altri strumenti finanziari. 

Il problema, però, è che non esiste il prodotto finanziario ideale.

Esistono sicuramente prodotti più efficienti di altri, ma la domanda da porsi è: questo strumento è adatto al mio scopo? 

Per fare un qualsiasi esempio, uno strumento obbligazionario a basso rischio e rendimento moderato non sarà il prodotto ideale per far crescere il portafoglio di investimenti nel lungo periodo, così invece come una singola azione non sarà la giusta scelta per i comparti più prudenti del nostro portafoglio.  

Però, inseriti nel giusto contesto possono diventare strumenti adatti

Purtroppo oggi la tendenza a partire dal prodotto è più accentuata che mai. 

Molta divulgazione finanziaria passa per canali estremamente rapidi, e in cui fa presa più facilmente l’informazione sul titolo del giorno o lo strumento che ha fatto il 1000% in poche ore.

Un recente articolo dell’Economist, ha infatti recentemente stimato che un quarto dei giovani americani abbia seguito consigli finanziari di un influencer del noto social TikTok. 

Partendo dallo strumento, si rischia di farsi allettare solo dal potenziale rendimento, e sbilanciare gli acquisti verso strumenti troppo rischiosi e inadatti al proprio piano. 

Inoltre, è fondamentale controllare sempre l’indipendenza e la trasparenza degli incentivi di chi ti propone qualcosa, e che eventuali affiliazioni e sponsorizzazioni siano dichiarate in maniera trasparente.

Altrimenti si tratta di un forte campanello d’allarme e stai seguendo qualcuno che non fa i tuoi interessi ma soltanto i suoi, vendendosi al miglior offerente. 

Rincorrendo i prodotti poi si va dietro ad un falso problema: l’industria finanziaria non è povera di prodotti, anzi ne sforna di nuovi ogni giorno, dai più semplici ai più sofisticati. 

C’è l’imbarazzo della scelta e i prodotti efficienti sono a portata di click.

Non ha senso impiegare tutte queste energie per una ricerca spasmodica del “prodotto perfetto” se prima non si è pensato a tutto il resto. 

C’è un grande lavoro a monte da fare prima di pensare a quali prodotti acquistare.

Dobbiamo impostare una strategia di investimento.

Da dove si parte per farlo?  

Dalla prossima regola.

2. Analizza la tua tolleranza al rischio

Il motivo per cui non esiste una strategia di investimento che vada bene per tutti è semplice: ognuno di noi è differente, per età, reddito, tipologia di lavoro, ambizioni, situazione familiare e così via. 

Ognuno di questi aspetti modifica radicalmente il rapporto con il rischio. 

Se sei una persona particolarmente giovane, ad esempio, avrai a disposizione un orizzonte temporale più lungo e margini di rischio più ampi rispetto ad un adulto con famiglia e figli (in questo ultimo caso, spero fra l’altro tu abbia pensato adeguatamente al mondo delle assicurazioni, sempre troppo trascurato in Italia). 

Oppure, se sei un libero professionista, dovrai prendere in considerazione il fatto che le tue entrate possano essere più incerte rispetto ad uno stipendio fisso, e adeguarti di conseguenza. 

Mettendo insieme tutte queste variabili, otterrai un primo quadro sul tuo rapporto col rischio. 

Ma non è finita qui. 

C’è anche l’aspetto puramente psicologico: quanto riesci a stare sereno vedendo oscillare il tuo capitale nel tempo? 

L’unico modo per scoprirlo è mettendo alla prova le tue vere reazioni sul mercato, provandole sulla tua pelle.

In quanto esseri umani siamo affetti dal cosiddetto empathy gap, cioé la tendenza a sottovalutare l’impatto del nostro stato d’animo sui comportamenti che avremo in futuro. 

Per questo è meglio investire anche piccole cifre, ma reali, evitando simulazioni e conti demo, così da mettere alla prova le nostre vere reazioni ai ribassi che arriveranno. 

Se un portafoglio troppo aggressivo non riesce a farti dormire sereno la notte, vuol dire che qualcosa nel tuo lavoro di pianificazione va rivisto.

Investire deve servirti a raggiungere obiettivi ma anche a vivere più sereno

Viceversa, se hai dimostrato a te stesso di sopportare ribassi importanti con più serenità, sai che ti potrai concedere investimenti più ambiziosi. 

Sulla scia di rendere tutto più facile e non farci condizionare dalle nostre emozioni, ecco un altro aspetto importante nonché terza regola.

3. Allena la disciplina

Le buone pratiche finanziarie seguono gli stessi principi degli altri impegni della vita che prendiamo con noi stessi: per essere mantenute nel lungo termine hanno bisogno di essere rese sostenibili anche nei momenti di difficoltà

Ci sono due tipi di ostacoli da affrontare per mantenere la disciplina quando si investe da soli: il primo siamo noi stessi, il secondo le tentazioni (umane!) che abbiamo. 

Da questo punto di vista è fondamentale rendere risparmio e investimento più automatici possibile, per eseguirli senza troppo sforzo anche nei momenti di stanchezza, stress e tensione emotiva. 

Non investire quindi semplicemente quello che avanza (se avanza), ma decidi prima la quota da dedicare loro ogni mese e imposta un piano di accumulo più facile possibile da seguire. 

Se la piattaforma lo consente, addirittura automatico. 

Altrimenti con una data e scadenza come impegno fisso da rispettare ogni volta, senza scuse.

Oltre a se stessi, poi, bisogna poi difendersi dal contesto esterno

Affrontando in autonomia il mondo finanziario, veniamo sommersi e bombardati da informazioni.

La maggior parte sono sovrabbondanti e superflue, e instillano in noi una paura eccessiva e una tendenza a fare più attività del necessario sull’onda emotiva delle notizie. 

Qui hai due contromisure da adottare: 

Magari, allettato dai bassi costi o a volte nulli, potrà sembrarti conveniente effettuare tante operazioni e cercare di guadagnare di più. 

In realtà però i vostri interessi sono in conflitto. 

L’obiettivo delle piattaforme è quello di farti eseguire più operazioni possibili. 

Il tuo, invece, è quello di eseguire esattamente le operazioni che ti servono per il raggiungimento dei tuoi traguardi finanziari (e per un obiettivo ambizioso di lungo termine sono poche, ma essenziali). 

Passiamo ora all’ultima fondamentale regola.

4. Evita l’overconfidence

L’overconfidence è l’eccesso di fiducia nei tuoi mezzi. 

Negli ultimi anni sta diventando sempre più famosa la distorsione cognitiva che prende il nome di “Effetto Dunning-Kruger”. 

Si tratta, come puoi vedere nel grafico qua sotto, della tendenza che ha chi è meno esperto in una determinata materia a sopravvalutare le proprie capacità

Non è una colpa, è una tendenza naturale che abbiamo.

Ma se sei agli inizi di un percorso finanziario devi prenderne atto. 

Nel mondo finanziario c’è una dura verità, provata da decenni di ricerche e articoli accademici, da assimilare per tornare umili:

Battere il mercato – cioè fare meglio dei risultati medi del mercato stesso – è un’impresa per pochissimi nella storia, come Warren Buffett e una manciata di altri investitori leggendari.

Nemmeno la maggior parte dei fondi di investimento, gestiti da manager professionisti, batte il mercato nel lungo termine, dati alla mano.

Qual è il problema?

Che nel breve termine sembra un risultato possibile.

Capita di sentire storie di investitori anche non professionisti che hanno ottenuto risultati mirabolanti in pochi mesi o anni di investimento. 

Il breve termine è fortemente influenzato dalla casualità: le reazioni nel breve del mercato sono fortemente irrazionali a volte e guidate da eccessi di emozioni come paura e avidità. 

E quest’inerzia guida, nel bene e nel male, gli andamenti dei vari investimenti. 

Ma nel lungo termine, i fondamentali vengono a galla, e il mercato spazza via le eventuali storture accumulate nel tempo

In quel momento chi ha creduto erroneamente di essere superiore alla media quando è semplicemente andato all-in in dei settori più rischiosi e speculativi in un momento di rialzo, pagherà le conseguenze. 

Un buon investitore deve quindi avere con sé la dote dell’umiltà, e riconoscere che ogni azione volta a cercare di battere il mercato lo allontana dai rendimenti medi.

Ottenere i risultati medi che il mercato ha offerto nei decenni non è un risultato banale: è il risultato degli investitori più disciplinati e preparati

Per speculare, e mettersi alla prova col mercato e con noi stessi, si può utilizzare una parte marginale del proprio capitale, col quale rischiare un po’ di più, sempre consapevoli che servirà un gran lavoro di preparazione e conoscenza per cercare di farcela. 

Esattamente quello che ci siamo prefissati di fare su Tradix, la membership dedicata agli investitori in azioni singole che vogliono dedicare la giusta quota dei propri capitali all’investimento in azioni singole ad alto potenziale ed essere costantemente aggiornati su tutto quello che succede sui mercati finanziari. 

Ma per iniziare ad investire e per la maggior parte del proprio capitale, è fondamentale imparare da subito a quale gioco stai giocando. 

Il tuo obiettivo non è guadagnare più di tutti, ma avere un processo che ti consenta di ottenere i giusti rendimenti per i tuoi obiettivi, con un grado di rischio adeguato.

Un processo, come quello contenuto in Plannix, che ti permetta di mettere in sicurezza il tuo denaro e investirlo nel modo corretto per raggiungere i tuoi obiettivi di vita, dai più piccoli a quelli più ambiziosi. 

Se non sai da dove partire nella pratica per investire in autonomia il tuo denaro o se hai domande su Plannix e le altre soluzioni di formazione avanzata di Lixi Invest, puoi prenotare gratuitamente una chiamata gratuita con i nostri tutor che risponderanno a tutte le tue domande e ti sapranno guidare nella scelta della soluzione più adatta alle tue esigenze come investitore.

 

di Lorenzo Volpi

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