Vengo accusato da alcune parti di essere una persona tendenzialmente negativa o pessimista. Sarà perché non sono il prototipo del divulgatore di stampo motivazionale come quelli a cui l’italiano medio era abituato sin dai primi anni del 2000, tutto balli e urla, applausi e musica, visualizzazioni positive, ci devi credere e altre cavolate varie. La realtà è che, soprattutto quando si parla di investimenti e giusta mentalità, alle belle parole magiche e mediocri preferisco applicare concretamente i concetti che i grandi filosofi dello stoicismo ci hanno regalato.
La buona formazione
Se ti hanno insegnato che Robert Kiyosaki è il numero 1, che Robert Allen è il non plus ultra, che Bob Proctor è Dio, che Harv Eker è figo, che Napoleon Hill è straordinario, che la Legge dell’attrazione è il segreto del successo… a me sta bene.
Sul serio.
Leggere un libro in più di questi formatori motivazionali prestati al mondo dei soldi non ti farà sicuramente male.
A patto che li interpreti per quello che sono: dei romanzi motivazionali e di self-help di pura fantasia.
Personalmente, non mi sono mai formato con questo tipo di letture.
Al contrario, ho preferito studiare e imparare da testi e autori decisamente più robusti.
Sia in ambito finanziario, e te ne ho già fatti conoscere tanti se mi segui sul gruppo Wikilix, o se hai letto la nostra lista dei libri finanziari.
Sia in ambito filosofico e di costruzione della mentalità, perché, alla fine, è di questo che stiamo parlando.
Fa quindi sorridere l’enorme divario tra alcuni concetti cardine dello Stoicismo e tutte queste baggianate del pensiero positivo a tutti i costi.
Te ne elenco alcune, da cui poi lascio che sia tu a trarre le conclusioni:
- Memento Mori, “ricordati che devi morire”;
- Amor Fati, “l’amore del destino”;
- Premeditatio Malorum, “la premeditazione del negativo”.
A prima lettura, possono sembrare oggettivamente dei pensieri negativi, demotivanti e addirittura macabri.
Ma è l’esatto contrario:
- avere in testa che la vita ha una data di scadenza può aiutare a non procrastinare e a prendere decisioni;
- amare il proprio destino e il fato non significa essere fatalisti e passivi, ma semplicemente abbracciare il destino che si è venuto a creare anche grazie alle proprie azioni, unite all’incertezza della casualità;
- contemplare ciò che potrebbe andar male aiuta ad essere meno stupiti e spiazzati qualora qualcosa dovesse andare davvero storto (e spesso amplifichiamo questa probabilità per paura), perché ci prepara mentalmente.
Capisci bene che non c’è nulla di demotivante in questo, anzi.
Pensa a come questi concetti filosofici possono essere applicati al nostro mondo, quello degli investimenti, e pensa a quanto possono essere potenti.
Tanto che sono stati fonte di ispirazione per tantissimi grandi investitori.
Nassim Taleb, in “Giocati dal caso”, “Antifragile” e in tutti i suoi libri, fa vari riferimenti allo Stoicismo, e a Seneca in particolare.
Non solo.
Uno degli insegnamenti più conosciuti di Charlie Munger, il braccio destro di Warren Buffett in Berkshire Hathaway, affonda le sue radici proprio nella filosofia degli stoici.
Il principio del capovolgimento
Munger è solito ripetere:
Tutto ciò che voglio sapere è dove morirò, così non ci andrò mai”.
Questo pensiero è stato preso in prestito e sviluppato da alcuni insegnamenti del matematico tedesco Carl Gustav Jacob Jacobi.
Jacobi, per risolvere dei problemi complessi come funzioni ellittiche e altre cose incomprensibili, utilizzava la metodologia del “Man muss immer umkehren”, traducibile come “Capovolgi, capovolgi sempre”.
In buona sostanza e semplificando, Jacobi reputava che alcuni problemi complessi non potevano essere risolti in positivo, cercando la soluzione migliore, ma in negativo, evitando la soluzione peggiore.
Questo si può ottenere capovolgendo il risultato a cui vorremmo arrivare.
E ancora, la mente matematica di Jacobi ha preso probabilmente ispirazione proprio dalla premeditatio malorum.
Pensare alla soluzione peggiore non ha come obiettivo quello di farti entrare in depressione, ma quello di aiutarti a essere più preparato quando affronterai il male e, dove possibile, a evitarlo.
“Come faccio a investire male?”
Vediamo con un esempio come il principio del capovolgimento può essere applicato al mondo degli investimenti.
Per rispondere alla domanda “Come faccio a investire bene?”, la cui risposta non è affatto semplice, devi in realtà chiederti “Come faccio a investire male?”.
Vuoi investire male? Eccoti qualche suggerimento:
- lascia tutto liquido sul conto corrente, facendo il peggior investimento di sempre;
- spendi costantemente più di quanto guadagni;
- acquista immobili su immobili, magari indebitandoti;
- delega ciecamente al tuo promotore;
- non diversificare;
- utilizza una mentalità di breve termine;
- credi alle offerte di investimenti sicuri e redditizi.
Insomma, fai tutte quelle cose che io continuo a distruggere costantemente.
Come avrai capito, questo principio del capovolgimento porta al principio dell’esclusione.
Infatti, escludendo le soluzioni che, con grande probabilità, porteranno alla rovina, rimarranno in gioco le soluzioni che, con grande probabilità, porteranno al successo.
O ancora, per entrare in ambito pratico e di azione, evitare le cattive decisioni che porteranno alla rovina comporta prendere le buone decisioni che porteranno al successo.
In questi termini, il livello di successo diventa la somma algebrica tra buone decisioni e cattive decisioni.
Questa è una delle filosofie che animano Lixi Plannix, il processo pratico e completo di pianificazione finanziaria firmato Lixi Invest.