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La folle tesi per cui “la Borsa non rappresenta l’economia reale”

di Luca Lixi

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Mentre il mondo sta affrontando una recessione economica globale causata dall’emergenza sanitaria, le Borse si stanno comportando (al momento) in tutt’altro modo. Per molti detrattori questa è la prova inconfutabile che i mercati finanziari sono totalmente scollegati dall’economia reale. Ma è davvero così? Assolutamente no. E il perché te lo spiego in questo nuovo articolo.

La schiera dei perdenti

Alcuni pensano di apparire intelligenti o sul pezzo quando ripetono come un disco rotto:

la Borsa non rappresenta l’economia reale

Perché accetto l’ignoranza, se accompagnata da un sano desiderio di imparare.

Non accetto invece l’essere saccente, propria di chi non capisce ma parla lo stesso e a caso.

Lo fanno in tantissimi questo giochino, per i più svariati motivi:

  • I fan dell’immobiliare, perché devono vendere il concetto che una topaia in periferia con lo scarico che perde sia un investimento migliore di Amazon Inc.

  • I fan dell’intervento dello Stato nell’economia, perché devono vendere il concetto che il settore privato è un male e l’imprenditore un ladro evasore

  • I fan sfegatati dell’oro, perché devono vendere il concetto che azioni e obbligazioni sono carta straccia, mentre l’oro è reale

  • I fan delle criptovalute, perché devono vendere il concetto che le azioni sono roba da dinosauri

E, in generale, lo fanno i sovranisti, i populisti, i keynesiani, i politici, gli anti-europeisti, gli anti-globalisti e qualunque altra categoria che sfrutta varie distorsioni cognitive installate nella testa delle persone per manipolarle e portarle a compiere determinate azioni.

Azioni che includono votare un partito, credere a qualche dottrina economica, fare la guerra a qualcuno o a qualcosa, comprare qualcosa da loro per alleviare il dolore ora accentuato, ecc.

Oppure semplicemente far star male la gente, farla sentire triste e depressa, in pericolo, spaventata, impoverita, defraudata, tenuta all’oscuro, usata. 

Hitler e Goebbels facevano la stessa cosa, accusando i ricchi ebrei, banchieri e speculatori per tradizione, di aver privato di qualcosa il popolo tedesco.

E non è finita bene.

In tempi di crisi e di difficoltà economica, è molto semplice fare questo giochino.

I media non fanno altro che ripetere da 10-15 anni che c’è crisi, mettendo la pulce nell’orecchio della gente.

Pulce che viene confermata da tutte le categorie di cui sopra, con la connessione folle:

“Sì, c’è crisi e la colpa è del mercato finanziario o di questa generica categoria di speculatori che investono in Borsa.”

Identificare un nemico comune e tirargli le pietre è un grande classico della manipolazione.

Ma c’è poi un’altra categoria che si sta aggiungendo a questa triste schiera di perdenti.

Una categoria quasi insospettabile, perché teoricamente dovrebbero sapere cos’è e cosa rappresenta un mercato finanziario e una Borsa Valori.

Ma il peso delle perdite ha ormai obnubilato anche l’ultimo brandello di raziocinio.

Ed è chi non guadagna sui mercati da 10 anni.

(E probabilmente non l’ha mai fatto in vita sua).

Ostinandosi a stare liquido o addirittura vendendo allo scoperto, sta accumulando perdite su perdite da oltre un decennio.

Per il perdente, chiaramente non è facile ammettere la propria sconfitta, e incapacità dimostrata di prevedere il futuro. 

Come invece lui aveva pensato di saper fare anni prima.

Quindi il perdente trova scuse.

Le Banche Centrali che inondano di liquidità.

I Governi che evitano i fallimenti aziendali.

Il riacquisto di azioni proprie.

Che è tutto vero, attenzione.

Tutte cose che si conoscono benissimo, che non sono certamente positive, che generano distorsioni, che chissà come andranno a finire.

E quindi? Che facciamo?

Il punto è questo.

Se esiste un mercato azionario più efficiente e libero da influenze governative, dei banchieri centrali, delle lobby o di altri centri di potere che non hanno nulla a che vedere con una sana visione di capitalismo… dimmelo e io ci investo subito!

Ma temo che non si possa trovare da nessuna parte, neppure su Marte o su Saturno.

“La Borsa non rappresenta l’economia reale”

Ho prima anticipato che la schiera di perdenti fino a qui descritta, afferma che “La Borsa non rappresenta l’economia reale”.

A sostegno di questa tesi ci sarebbe la prova che, mentre ci sono milioni di disoccupati in tutto il mondo, aziende che chiudono, mezzo mondo agli arresti domiciliari o libertà vigilata, tassi a zero, debiti governativi mostruosi… le Borse salgano.

Posto che questo rialzo sta semplicemente seguendo un ribasso violentissimo, ma che cosa vuol dire che “le Borse salgono?”

Vuol dire che TUTTE le azioni (che ricordo essere rappresentative del capitale di AZIENDE, e quindi di ECONOMIA REALE), salgono?

Ma neanche per idea.

Dire questo significa che non si conosce neppure cos’è un INDICE (come lo S&P500, il Nasdaq, il FTSE MIB), la cui performance globale è determinata dalla performance dei suoi partecipanti (le aziende).

Ora guardando questo grafico qui sotto, com’è possibile affermare che “la Borsa non rappresenta l’economia reale”?

Posto che RAPPRESENTA non significa che rispecchia l’economia in tempo reale, come gli ignoranti finanziari vorrebbero dire o sostenere.

Il mercato ANTICIPA, esprime un’opinione sul futuro.

A marzo 2020 stava anticipando (come sempre), e stava esprimendo un’opinione sul futuro.

Questa opinione era pesantemente negativa, il mondo stava entrando in lockdown, ci si aspettava milioni di disoccupati, aziende DI CERTI SETTORI in enorme difficoltà.

E boom, -30%.

A febbraio e marzo il mercato stava anticipando ciò che l’economia avrebbe visto ad aprile e maggio.

Ora, ad aprile e maggio, il mercato sta anticipando la sua opinione sui mesi a venire.

ATTENZIONE: opinione che domani potrebbe cambiare repentinamente, riportando una visione negativa di breve termine e altro ribasso, anche pesante.

Ma torniamo al grafico.

Ho messo a confronto i titoli azionari con performance migliori, e quelle con le performance peggiori, dal 19 febbraio 2020.

(Ne abbiamo parlato ampiamente anche all’interno degli ultimi episodi del Wikilix podcast).

Il mercato ha espresso opinioni positive su determinate azioni e settori, e opinioni molto negative su altre azioni e altri settori.

Sinceramente, io mi preoccuperei solo se Carnival Cruises (crociere) o Delta Airlines (compagnia aerea) oggi fossero a +50% da febbraio 2020.

Con navi e aerei ferme, personale fermo, costi fissi che montano, cassa che scende… sinceramente in quel caso certo che vedrai una decorrelazione tra finanza ed economia reale!

Ma, come puoi vedere, il mercato sta semplicemente esprimendo un’opinione positiva verso chi produce software per videoconferenze, chi spedisce biciclette per allenarsi a casa connessi con gli altri, chi favorisce gli ordini online.

Non capisco quindi la non rappresentatività dell’economia reale.

Perché un cameriere che lavorava a nero nella pizzeria di Castrovillari ora ha perso il lavoro, tutto il mondo deve fermarsi a piangere per anni?

O perché l’artigiano che faceva i lavoretti in nero per gli alberghi, ora non sta lavorando, il Nasdaq deve perdere il -50%?

O forse c’è una distorsione cognitiva quando si parla di economia reale?

Cosa intende la schiera di perdenti quando parla di economia reale?

I soldi che vengono pagati a Zoom per usufruire dei suoi servizi non sono reali?

I suoi dipendenti e i suoi ingegneri non sono reali?

La bicicletta che arriva da Peloton è una truffa e di fatto non esiste?

La serie su Netflix che gli abbonati guardano sono un’illusione ottica?

I libri ordinati su Amazon hanno meno valore di quelli comprati dal librario in paese?

Le strisciate fatte su PayPal non addebitano soldi veri?

Non è che per economia reale la schiera dei perdenti intende solo l’economia informale che circonda il suo minuscolo nucleo di conoscenze o esperienze?

Le uniche economie di cui dovresti preoccuparti

Ci sono solamente due tipi di economia a cui devi prestare attenzione.

La prima è proprio l’economia reale.

E quando parlo di economia reale intendo AZIENDE, PRODOTTI, VENDITE, ACQUISTI, SERVIZI, PROFITTI.

Economia reale che i mercati finanziari rappresentano a modo loro nel breve termine, esprimendo la loro opinione anticipata sul futuro e ondeggiando sempre pericolosamente tra paura ed euforia.

Economia reale che i mercati rappresentano egregiamente nel lungo termine, pesando, con ottima approssimazione, l’andamento dell’economia nel suo complesso, pur con tutte le ENORMI differenziazioni al suo interno (per area geografica, per settore, per azienda ecc.).

Per contro, l’economia a cui non devi invece MAI prestare attenzione è quella del tuo paesello (o regione, o nazione, il concetto non cambia, non sono rappresentative), o quella che ti racconta tuo cuGGGino.

E neppure l’economia raccontata dai media, influenzata e distorta dalla schiera dei perdenti, allo scopo di seminare panico, delusione, vendetta.

La seconda economia a cui deve prestare attenzione (e ancora più importante rispetto all’economia reale), è LA TUA ECONOMIA PERSONALE.

Questa deve essere la prima delle tue preoccupazioni.

Perché quando l’economia è in recessione e/o i mercati crollano, il modo in cui hai gestito in tempo di pace la tua economia personale, o meglio, la TUA FINANZA PERSONALE, è l’unica cosa che farà davvero la differenza tra il tuo fallimento e la tua capacità di rimanere in piedi, solido, pronto a ripartire. 

Attenzione, questo non significa che: 

  • non ci saranno mai più ribassi, anche pesantissimi, magari anche domani, e che i tuoi investimenti non ne risentiranno

  • bisogna investire sempre e il più possibile sul mercato azionario, incuranti dei propri obiettivi di investimento, dei propri orizzonti temporali, e dei propri livelli di tolleranza al rischio

Significa che è in tempo di pace che devi sviluppare la tua strategia di investimento.

Strategia di investimento che ti aiuta a prosperare quando i mercati salgono e a rimanere tranquillo e solido, quando invece le Borse crollano e l’economia arranca.

Di strategia di investimento e di come guadagnare davvero dai tuoi investimenti, ne parliamo ampiamente all’interno di Lixi Plannix, il processo di pianificazione finanziaria ulteriormente integrato e migliorato che ti aiuterà a riprendere il controllo della tua finanza personale.


Alla tua sicurezza e prosperità finanziaria,

Luca

di Luca Lixi

Fondatore e CEO di Lixi Invest

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