L’ equazione “azione buona = azione che sale” per un investitore inesperto è troppo affascinante per essere ignorata. La realtà è che i meccanismi che governano prezzo e valore in un mercato sono qualcosa di molto più complesso.

Noto infatti un’incomprensione di fondo sulle dinamiche che muovono la “Borsa”, ovvero il mercato dei capitali riservato alle azioni.

Che le azioni siano dei certificati (ormai ovviamente digitali) che rappresentano una quota di partecipazione al capitale sociale di aziende, questo spero ormai sia chiaro per i miei lettori.

Tuttavia, tra investitori e risparmiatori alle prime armi, l’equazione: “azione buona = azione che sale” è sempre tenuta in grande considerazione. E, nel grosso, non sarebbe neanche cosi sbagliata.

Ma voglio suggerirti almeno un paio di ulteriori livelli di comprensione.

Non esaustivi, perché non è comunque così semplice.

Ma è giusto per farti capire come un’equazione così semplice come “Azienda buona = azione che sale” possa essere esplosa in rivoli infiniti, la cui valutazione è decisamente soggettiva.

In che senso un’azione è “buona”?

Quando definisci un’azione come buona, dovresti prima farti ulteriori domande e riflessioni.

• È buona per i dati di bilancio attuali? E quali parametri o KPI nello specifico?
  
  
• Sicuro che i dati attuali non siano già scontati nel prezzo attuale? I bilanci sono il passato, sai che si investe con obiettivo futuro?
  
  
• Può essere considerata buona per il vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti? Conosci i concorrenti? E i loro numeri? E le loro prospettive?
  
  
• Oppure ritieni sia “Buona” perché sottovalutata (prezzo inferiore a quello che direbbero i fondamentali)?
  
  
• E se rimanesse sottovalutata 10 anni, tu sopporteresti emotivamente un investimento in perdita per 10 anni? E rimarresti solvibile e solido finanziariamente?
  
  
• E se il management dovesse fare scelte aziendali che si riveleranno perdenti?

E questi sarebbero solo pochi esempi.

In che senso un’azione “sale”?

Quando dici che un’azione sta salendo, ti sei chiesto a cosa ti stai riferendo esattamente?

• Per quanto tempo? Per 1 mese, 1 anno, 5 anni o 20 anni?
  
  
• E da quando salirà? Da domani, tra 1 mese, 1 anno, 5 anni o 20 anni?
  
  
• E se fosse già salita in passato, e fosse arrivata al punto di massimo?
  
• E se in futuro salisse comunque meno della media del mercato?
  
  
• E se durante il suo rialzo, che ti sarà chiaro solo a posteriori, dovesse affrontare pesanti ribassi, come ti comporteresti?

Come funziona il prezzo di un’azione

Capisci bene quante variabili siano presenti in una semplicissima equazione.

Nel grosso, ciò che non viene sempre compreso è che il prezzo attuale di un’azione (o di un mercato nel suo complesso), ovvero il prezzo a cui tu dovresti acquistare OGGI, non è MAI una valutazione razionale dei fondamentali e un bilanciamento dei pro e contro.

Il prezzo attuale di un’azione (o di un mercato) è semplicemente una stima incerta delle prospettive che il mercato (la moltitudine di investitori nel suo complesso) attribuisce a una determinata azione, attraverso un voto positivo (acquisto long) o un voto negativo (short o non acquisto).

Essendo una stima che riguarda il futuro, incerto per definizione, non può che essere una stima incerta.

Nonché tendenzialmente irrazionale, poiché influenzata da tutta una serie di “bias” e di distorsioni cognitive che intervengono automaticamente (e spesso inconsapevolmente) quando dobbiamo prendere decisioni future in condizione di necessaria e non eliminabile incertezza.

Come funzionano i mercati nel breve e nel lungo termine

In the short run the market is a voting machine, but in the long run it is a weighing machine.

Questo sosteneva Benjamin Graham.

Come ho spiegato prima, nel grosso non è così diverso da un concetto intuitivo come “azienda buona = azienda che sale”.

Nel lungo termine (quanto lungo?) oggettivamente le “aziende buone” (che non vuol dire niente, ma vabbè) dovrebbero venire premiate dal mercato, e il loro prezzo dovrebbe risultare come il responso di una bilancia e non come il responso di una votazione.

Questo giusto per spiegare quali dinamiche intervengono ogni giorno sui mercati, incoraggiarti a volerne sapere di più ma scoraggiarti dal considerare facile qualcosa che facile non è.

Ciò che invece è semplice, nonché più utile per il risparmiatore comune e non per il broker di Wall Street o il trader di Piazza Affari, è costruire la propria strategia di investimento diversificata per obiettivi di lungo termine.

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Alla tua sicurezza e prosperità finanziaria,

Luca